Descrizione
LA NONA
(dal caos, il corpo)
coreografia e regia Roberto Zappalà
musica Ludwig Van Beethoven sinfonia n. 9 op. 125
nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt
testi a cura di Nello Calabrò
pianisti Luca Ballerini, Stefania Cafaro
controtenore Riccardo Angelo Strano
interpretazione e collaborazione alla costruzione i danzatori della Compagnia Zappalà Danza
Maud de la Purification, Filippo Domini, Alain El Sakhawi, Marco Mantovani, Sonia Mingo, Gaetano Montacasino, Gioia Maria Morisco Castelli, Adriano Popolo Rubbio, Fernando Roldan Ferre, Claudia Rossi Valli, Ariane Roustan, Valeria Zampardi
scene, luci e costumi Roberto Zappalà
La Nona ha ricevuto il premio Danza&Danza2015 “produzione italiana dell’anno”
È sempre a partire dal corpo e dalle sue “storie” che Zappalà propone una riflessione sull’uomo e sull’umanità; sulla sua condizione di perenne conflitto e sulle speranze di solidarietà e fratellanza universale. “Transiti Humanitatis” (titolo del progetto di Zappalà a più capitoli che comprende anche La Nona), umanità in transito quindi umanità in movimento; movimento è il contrario di immobilità, di immutabilità. Il movimento è laico, come lo spirito di Beethoven e della sua musica. E la laicità del pensiero e dei comportamenti è alla base della creazione. L’umanità che danza nello spettacolo è un’umanità che si sviluppa da un processo di accumulazione, da un caos primordiale, da una pluralità di intrecci e microstorie conflittuali e negative, che sfociano, nella seconda parte, nella pacificazione dell’adagio e nella gioia finale del quarto movimento. Accostarsi alla Nona di Beethoven, anche in questa intensa versione di Liszt per due pianoforti, è accostarsi alla musica per eccellenza. E se la musica non può fare a meno del silenzio, il silenzio è anche il primo e ineludibile passo dell’ascolto e quindi del riconoscimento dell’altro; e il riconoscimento reciproco dell’altro è la via per la pacificazione sperata da Beethoven.
Nome stagione
Stagione 2016-201705.02.2016 - h.20:30
Teatro Amilcare Ponchielli